Dove si trova la fattoria di Karen Blixen in La mia Africa

Per immergersi nel romanzo-film, oggi la fattoria, che è davvero appartenuta alla scrittrice danese, si può visitare

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Pubblicato: 15 Febbraio 2021 13:12

Chi non ha sognato i paesaggi aspri e selvaggi della savana africana, i tramonti dove il sole è una gigantesca palla di fuoco e i leoni vivono in pace nel loro habitat naturale dopo aver visto il film “La mia Africa”, tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice danese Karen Blixen? Il film che ha vinto sette Oscar è stato ambientato in Kenya e racconta la storia d’amore tra la Blixen (interpretata in maniera colossale da Meryl Streep) e il cacciatore Denys Finch-Hatton, il cui ruolo è stato affidato a un affascinante Robert Redford.

Dov’è ambientato La mia Africa

“In Africa avevo una fattoria ai piedi degli altipiani del Ngong”, racconta l’autrice nella prima scena del film. La fattoria immersa nella riserva del Masai Mara è un vero sogno. Un bellissimo edificio di legno con un patio esterno arredato con mobili coloniali.

“In Africa avevo una fattoria ai piedi degli altipiani del Ngong” (Karen Blixen, La mia Africa)

Per immergersi nel romanzo-film, oggi quella fattoria, che è davvero appartenuta alla scrittrice danese, si può visitare. Si trova alle porte di Nairobi e ospita il Museo di Karen Blixen. Grazie alla fama internazionale che il film le ha regalato, la fattoria è aperta al pubblico e offre visite guidate alle stanze perfettamente conservate, dove sono ancora oggi presenti gli oggetti di scena del film girato nel 1985.

Dov’è la fattoria di Karen Blixen in Africa

La casa-museo di Karen Blixen in Kenya si trova nei dintorni di Nairobi. La coppia formata dal Barone Bror von Blixen Fincke, svedese, e dalla moglie, la Baronessa Karen Blixen, danese, acquistò questa proprietà nel 1917 dall’ingegnere svedese Ake Sjogren, che la fece costruire nel 1921, e visse qui fino al 1921, quando Karen Blixen, sciolto il matrimonio, ne divenne unica proprietaria. Quando il suo amato Denys morì tragicamente in un incidente aereo nel 1931, la Baronessa decise di tornare nella sua casa natale di Rungsted in Danimarca (anch’essa oggi una casa-museo) e la fattoria passò di mano in mano tra diversi proprietari.

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Fonte: Getty Images
La camera da letto di Karen Blixen in Kenya

Nel 1964, il governo danese decise di acquistare la fattoria e di donarla al governo kenyota come segno della nuova indipendenza dalla Gran Bretagna ottenuta dal Paese africano. Dopo l’uscita del film, l’ente National Museums of Kenya acquisì la proprietà e la convertì nell’attuale museo, aperto nel 1986. Spesso la location viene usata anche per eventi o per romantici matrimoni.

Piacevoli sono anche le passeggiate intorno alla fattoria, che Karen chiamava “Bogani” o “Mbogani” che signifca “la casa nella giungla”, dove un tempo c’erano le piantagioni di caffè, tra giardini e parchi di 6mila acri, con una splendida vista delle meravigliose Colline Ngong raccontate dalla Blixen nel romanzo autobiografico uscito nel 1937.

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Fonte: IPA
Una celebre scena del film “La mia Africa”

Le altre location del film La mia Africa

Ma non tutte le scene del film sono state girate all’interno della fattoria. La scena in cui Robert Redford (Denys) lava i capelli a Meryl Streep (Karen) è una delle più romantiche del film. In un tour nei luoghi dove è stato girato il film, è d’obbligo visitare Mara Enkipai, una residenza privata usata come set per questa scena. Situata in una gola a destra del fiume Mara, questa proprietà è disponibile per la visita a utilizzo esclusivo degli ospiti del vicino Sanctuary Olonana Lodge.

A una ventina di chilometri dal Karen Blixen Museum si trova anche la tomba di Finch Hatton, protetta con cura da una tenda e accudita da una famiglia di agricoltori della zona. Il luogo dove è sepolto si trova 300 metri più in alto rispetto alla casa ed è possibile visitarlo solo su appuntamento.

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Fonte: Getty Images
Il Karen Blixen Museum vicino a Nairobi

La targa sulla tomba recita una frase tratta da “The Rime of the Ancient Mariner”(“La ballata del vecchio marinaio”) di Samuel Taylor Coleridge, che Redford recita in una scena e che suona così: “He prayeth well, who loveth well – both man and bird and beast” (“Prega bene chi ha amato bene sia esso uomo, uccello o bestia”).