Viaggio a Capri, l’isola che conquista il cuore tra bellezza selvaggia e lusso senza tempo

Capri, l'isola tra mito e natura selvaggia: alla scoperta di questo angolo della Campania oltre il glamour, tra sentieri segreti, panorami mozzafiato e storia millenaria

Foto di Serena Proietti Colonna

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Pubblicato: 27 Maggio 2025 13:04

Limitarsi a definire Capri un’isola è alquanto riduttivo: nel corso degli anni è divenuta un mito che vive tra paesaggi mozzafiato, calette nascoste e un’atmosfera di eleganza senza tempo. È un angolo del nostro Paese in cui la natura mostra il suo lato più selvaggio, con scogliere e faraglioni a picco sul mare turchese. E poi ci sono i vicoli lastricati di pietra, che raccontano storie di artisti, celebrità e viaggiatori incantati da secoli.

Dove si trova e come arrivare a Capri

Capri è situata nel Golfo di Napoli, di fronte alla costa campana, a poca distanza dalla città di Napoli e dalla penisola sorrentina. Nonostante le sue dimensioni contenute, è una meta internazionale che attira visitatori da tutto il mondo grazie al suo paesaggio unico e al fascino senza tempo.

Per raggiungerla ci sono diverse soluzioni:

  • In traghetto o aliscafo da Napoli: è il modo più comune e comodo (ci vogliono circa 40-50 minuti), anche perché le imbarcazioni sono frequenti, soprattutto nei mesi estivi;
  • Da Sorrento: sempre a bordo di un traghetto o un aliscafo e con circa 20-30 minuti di tragitto. Quest’opzione permette di ammirare la bellissima costa dal mare;
  • Da Positano o Amalfi: durante la stagione turistica, esistono anche collegamenti diretti in barca da altre località della Costiera Amalfitana, ideali per chi vuole combinare più tappe;
  • In auto o treno: per raggiungere i porti di partenza (Napoli o Sorrento) si può usare l’auto, il treno o l’autobus. Napoli è collegata molto bene con l’aeroporto internazionale e con le principali città italiane.

Cosa vedere e fare a Capri

Nonostante i suoi appena 10 chilometri quadrati, Capri si presenta stratificata come pochi altri luoghi in Italia. Non è solo mare, boutique e aperitivi con vista, perché dietro la sua immagine patinata si nasconde un territorio aspro, modellato da milioni di anni di attività geologica.

L’isola è infatti il risultato dell’innalzamento di una porzione della piattaforma carbonatica che costituisce gran parte dell’Appennino meridionale, ed è ancora oggi segnata da pareti calcaree imponenti, grotte marine scolpite dal tempo e sentieri che attraversano la macchia mediterranea.

Capri, Campania
Fonte: iStock
Veduta della bellissima Capri

Chi si spinge oltre le spiagge scopre un volto di Capri più autentico, con un intreccio di natura selvaggia, resti archeologici romani, fortini borbonici abbandonati, panorami che tolgono il fiato e una rete di percorsi a piedi che collegano angoli sospesi tra cielo e mare.

Monte Solaro

Mettiamo subito da parte il lato glamour di Capri per scoprire il suo spirito più puro presso il Monte Solaro, che con i suoi 589 metri sul livello del mare è il punto più alto dell’isola. Da lassù è possibile ammirare una delle viste panoramiche più incredibili del Mediterraneo e scorgere l’isola come quello che è per davvero: una scultura geologica scolpita dal vento e dal mare.

Ci si può arrivare a piedi, partendo da Anacapri, con un sentiero ben segnalato ma in salita costante (circa 45 minuti – 1 ora), o con la seggiovia, un classico senza tempo che parte da Piazza Vittoria (Anacapri) in poco più di 10 minuti.

A disposizione c’è anche un piccolo bar panoramico (aperto in alta stagione) dove bere qualcosa al sole e restare in silenzio a guardare il paesaggio. Nei suoi pressi si trovano anche i ruderi del Fortino di Bruto, una vecchia postazione militare costruita durante le guerre napoleoniche che aggiunge un tocco storico al paesaggio.

Villa Jovis

Villa Jovis è la più imponente delle dodici ville che l’imperatore Tiberio fece costruire sull’isola durante il suo ritiro. Certo, ora ci sono “solo” rovine, ma la potenza del luogo, l’isolamento totale, e il panorama che domina il mare sono rimasti come duemila anni fa. Si viene infatti accolti da un complesso archeologico sorprendente per estensione e posizione.

La dimora è costruita a terrazze, abbarbicata su una rupe a strapiombo sul mare, con resti di ambienti termali, cisterne, colonne e un sistema ingegnoso di raccolta dell’acqua piovana. Ma ciò che colpisce più di tutto è la posizione drammatica e strategica: da qui Tiberio controllava il mare, lontano da Roma, in un esilio volontario che gli storici hanno descritto come oscuro e pieno di paranoia.

Su un’altra sporgenza, c’è anche il cosiddetto “Salto di Tiberio”, una scogliera che secondo la leggenda l’imperatore usava per far precipitare nel vuoto i suoi nemici (o gli amanti scomodi).

Questa meraviglia antica si raggiunge a piedi, seguendo le indicazioni per circa 40-50 minuti. La strada, tra vicoli stretti, muretti in pietra, e panorami che si aprono a sorpresa, è parte integrante dell’esperienza. Il consiglio è quello di prenderla con calma, magari fermandosi a bere un succo fresco o gustando dei limoni lungo la strada.

Dopo la visita, vale la pena proseguire verso Villa Lysis, un altro luogo sorprendente e meno conosciuto, immerso nel verde e con un’anima completamente diversa.

Villa Jovis, Capri
Fonte: iStock
Veduta di Villa Jovis

Il Sentiero dei Fortini

Il Sentiero dei Fortini consente di scoprire un Capri del tutto inaspettata: è una lunga camminata selvaggia, aspra, a tratti solitaria, che segue la costa occidentale dell’isola collegando il Faro di Punta Carena ai ruderi dei fortini borbonici di Pino, Mesola e Orrico. Qui non c’è nulla di patinato, ma solo rocce, sole e mare che ruggisce sotto.

Il percorso si può attraversare in entrambe le direzioni, ma più comunemente si parte dal Faro di Punta Carena per poi proseguire verso ovest. Il primo tratto è più accessibile, poi il terreno si fa più irregolare: scalini naturali, pietre, tratti in salita e discesa, nessuna ombra. Serve un po’ di gamba, ma non è un sentiero tecnico.

Un intrigante tragitto che prende il nome dai fortini borbonici del XIX secolo, piccole postazioni difensive (ora in rovina ma ancora suggestive) poste su una terrazza naturale a picco sul mare, con punti di osservazione spettacolari. Tuttavia, il vero protagonista è il paesaggio, fatto di natura incontaminata, colori crudi, il profumo resinoso del lentisco e del rosmarino, e il suono costante delle onde. In primavera, il sentiero esplode di fiori selvatici. In estate, invece, il clima è caldo e arido (meglio evitarlo nelle ore centrali).

Per percorrerlo ci vogliono almeno 2 ore abbondanti, da approcciare con un bel po’ di acqua, qualcosa da mangiare e scarpe da trekking leggere o da trail. A mancare è il segnale telefonico stabile, ma per fortuna il tragitto è ben segnalato con piastrelle in ceramica blu.

La Migliara e il Belvedere del Tuono

A pochi minuti dal centro di Anacapri sorge La Migliara, una delle zone più autentiche e meno conosciute dell’isola. È una strada di campagna stretta, silenziosa, che si snoda tra vigneti, orti, uliveti e vecchie masserie in pietra. Ed è proprio alla fine di questa stessa strada, senza avvisare, che appare uno dei panorami più impressionanti dell’isola: il Belvedere del Tuono, così chiamato perché in certe giornate il vento fischia tra le rocce e il mare si infrange con violenza sulla scogliera sottostante.

Da Anacapri centro occorre seguire le indicazioni per “La Migliara” e vi si può arrivare in circa 25 minuti a piedi, o in auto/scooter lungo una strada stretta (e in certi punti sconnessa). I momenti migliori per andarci sono il tardo pomeriggio e il tramonto, quando la luce calda accende le rocce e il cielo diventa spettacolare. In estate, la strada può essere assolata e secca: meglio avere con sé cappello, scarpe comode e acqua.

Giardini di Augusto

Nel cuore pulsante di Capri, a pochi minuti dalla piazzetta e dal caos elegante delle boutique, si nasconde un angolo di pace e bellezza ordinata: i Giardini di Augusto, dove bastano pochi minuti per capire perché questo piccolo giardino botanico è una delle viste più iconiche dell’isola.

Affacciati a picco sul mare, i giardini offrono una visuale spettacolare sui faraglioni da un lato e sull’incredibile serpentina di Via Krupp dall’altro, una delle strade più scenografiche (chiusa in alcuni periodo dell’anno) d’Italia, scavata nella roccia a picco sul blu.

Vi sono aiuole fiorite, piante mediterranee, profumo di gerani e limoni, e un’atmosfera rilassata che invita a rallentare. Le terrazze si susseguono con geometria armoniosa e ogni angolo è una cartolina pronta da fotografare.

Per arrivarci, dal centro di Capri occorre seguire le indicazioni e dedicarsi a una passeggiata piacevole, anche se un po’ affollata nei mesi estivi. L’ingresso è a pagamento per i visitatori ma gratuito per i residenti. Un piccolo consiglio: andare al mattino presto o nel tardo pomeriggio permette di potersi godere la luce migliore e di visitare il tutto con meno gente.

Certosa di San Giacomo

A meno di cinque minuti dalla celebre piazzetta, imboccando una stradina silenziosa è possibile ritrovarsi al cospetto de La Certosa di San Giacomo, fondata nel 1371, uno dei luoghi più antichi e carichi di spiritualità dell’isola. Il fatto curioso è che molti turisti ci passano davanti senza neanche accorgersene e forse è proprio questa la sua forza: si presenta come un’oasi monastica immersa nella quiete, tra chiostri di pietra, colonne consumate e profumo di pini.

Al suo interno oggi ci sono un museo e alcuni spazi espositivi per mostre d’arte contemporanea, ma nonostante questo conserva ancora la sua anima originaria. Vi è custodita anche una collezione permanente dedicata a Karl Wilhelm Diefenbach, artista visionario tedesco vissuto a Capri a inizio Novecento, noto per la sua vita da eremita e il suo stile mistico-simbolista.

Se si visitano anche i Giardini di Augusto, è bene abbinare le due tappe per una mezza giornata tra bellezza, arte e natura, lontano dai selfie e dallo shopping.

Anacapri

Se Capri è famosa per il glamour della piazzetta e per i suoi negozi di lusso, Anacapri è invece l’altra faccia dell’isola, quella più autentica, più tranquilla e legata maggiormente alle radici. Piena di vicoli bianchi e stretti, la vita qui scorre ancora tra botteghe artigiane, mercati, piazzette e angoli meno patinati, più veri.

Passeggiando per le sue stradine è facile imbattersi in negozietti di ceramiche fatte a mano, tessuti locali, prodotti tipici e qualche caffè con tavolini all’aperto. Molto interessante è anche il mercato settimanale che vende di tutto, dal pesce fresco alle erbe aromatiche, dai formaggi artigianali ai prodotti dell’isola.

Per raggiungere Anacapri si può prendere l’autobus (la corsa dura circa 15 minuti) oppure salire a piedi lungo la Scala Fenicia (antica scalinata scavata nella roccia), con vista mare e che vale da sola la visita. Una volta lì, il modo migliore per scoprire la cittadina è camminare senza una meta precisa, lasciandosi sorprendere dagli angoli più nascosti e dai piccoli dettagli.

La Grotta Azzurra

Infine uno dei simboli più famosi di tutta l’isola: la Grotta Azzurra. Una fama che, inevitabilmente, la rende anche uno dei luoghi più affollati, con lunghe file di barche che aspettano di entrare. Se non si vogliono passare ore in coda, c’è un’alternativa poco conosciuta: ammirare l’ingresso della grotta dall’alto, che offre una prospettiva diversa, quasi magica, su un angolo di mare che sembra dipinto.

Per arrivarci da Anacapri occorre raggiungere la zona di Gradola con una breve camminata o in auto/scooter. Da lì parte un sentiero panoramico, non troppo impegnativo, che conduce a un punto di osservazione sopra la grotta.

Le 5 spiagge più belle di Capri

Non si può di certo dimenticare la Capri del mare, quella fatta di piccole calette tra le rocce, con scogliere a picco e acque limpidissime, che vanno dal turchese acceso al blu profondo. Alcune sono libere e selvagge, altre attrezzate e glamour. In ogni caso, il mare qui è uno spettacolo che vale la salita (e la discesa):

  1. Marina Piccola: una delle più celebri e frequentate dell’isola, affacciata direttamente sui faraglioni. Ci sono stabilimenti attrezzati, ma anche tratti liberi. L’acqua è limpida e l’atmosfera vivace;
  2. Gradola (Grotta Azzurra): una zona rocciosa vicino all’ingresso della Grotta Azzurra, perfetta per chi ama i tuffi e le acque profonde. Non c’è sabbia, solo scogli e mare cristallino;
  3. Faro di Punta Carena: scogli piatti e mare pulitissimo. Ideale per chi ama i tramonti perché il sole cala proprio davanti agli occhi. C’è anche un piccolo stabilimento;
  4. Marina Grande (Spiaggia di Palazzo a Mare): vicino al porto ma nascosta rispetto alla confusione. È una piccola spiaggia libera con ciottoli, frequentata da residenti e famiglie. Mare calmo e di facile accesso;
  5. Bagni di Tiberio: si raggiunge con una breve passeggiata (o in barca) da Marina Grande. È una spiaggetta tranquilla, con un piccolo stabilimento e rovine romane alle spalle.