Biot, il borgo degli artisti della Francia che gli italiani adorano

Se siete appassionati di antichi borghi, quelli che in Francia chiamano “village perché”, questo fa al caso vostro

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Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Aggiornato: 20 Febbraio 2024 17:50

Se siete appassionati di antichi borghi, quelli che in Francia chiamano “village perché”, Biot fa al caso vostro. Nell’entroterra della Costa Azzurra, a 20 minuti d’auto da Antibes, non è il solito borgo. È il borgo degli artisti tanto da avere ottenuto il marchio “Città e Mestieri d’Arte”. La sua specialità è la lavorazione del vetro, ma a Biot non ci sono solo vetrerie bensì atelier artistici di ogni tipo. Pittori, scultori, disegnatori, ceramisti, gioiellieri, orafi, pellettieri, fotografi: tutti esercitano la loro passione nell’ambiente autentico di un villaggio provenzale, perfetto per ispirare la creatività. Gli abitanti sono pochi, ma sono i turisti che, numerosi – specie d’estate e specie gli italiani -, affollano vicoli e piazze, negozietti e gallerie d’arte e i tavolini dei numerosi bistrot all’aperto.

Cosa vedere a Biot

Nonostante il borgo sia piccolo, ospita tantissimi musei. Il Museo della storia e della ceramica è stato ricavato nell’antica cappella dei Penitenti Bianchi restaurata; il Museo Nazionale Fernand Léger – uno degli artisti più celebri a Biot e in tutta la Costa Azzurra – è ospitato in un grande edificio moderno; l’Ecomuseo del vetro che si trova all’interno delle Verrerie de Biot rende omaggio alla tradizione del vetro soffiato e, in particolare, a quella del vetro a bolle, la specialità del villaggio.

La chiesa Sainte-Marie-Madeleine del XV secolo – costruita su un’antica chiesa romana – e le cappelle – come quella di Saint-Roch, che risale almeno al XVI secolo, o quella di Saint-Julien, dove un tempo vivevano gli eremiti -, ma anche le piazze e le porte antiche, sono il retaggio di una storia ricca e appassionante. Come la splendida place des Arcades, nel cuore del villaggio, uno dei luoghi imperdibili di Biot in termini di patrimonio artistico e culturale. Inizialmente castrum romano, poi sede dei Templari (che vengono celebrati ogni anno fin dal 2009 con un evento che attira migliaia di visitatori), oggi ha un aspetto molto particolare che ricorda l’architettura ligure.

Tra i vicoli di Biot

Un villaggio curioso, Biot. Anche per i nomi delle vie, che raccontano la storia del borgo e che sono cambiati nel corso dei secoli. Oggi abbiamo place de la Catastrophe sul luogo in cui, nel 1889, crollarono alcune case uccidendo gli invitati di una Comunione. Ci sono rue du Barri e Sous-Barri (“barri” significa ”bastione”) in corrispondenza di una cinta muraria che avrebbe circondato l’abitato dopo il 1500. Poi c’è Porte des Tines: si può immaginare che piccole giare o tini venissero adoperati per l’evacuazione delle acque reflue oltre i bastioni.

Nel XVIII secolo furono le corporazioni dei mestieri situate in queste vie a imporre il loro nome: troviamo quindi la rue des Orfèvres (“via degli orafi”), la rue de la Poissonnerie (“via della pescheria”), la rue de la Vieille Boucherie (“via della vecchia macelleria”).

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Fonte: IPA
Tra i vicoli di Biot

La gastronomia di Biot

Biot ha anche una lunga tradizione gastronomica. Non dimentichiamo che tutta questa zona della Costa Azzurra un tempo apparteneva all’Italia. La cucina di questo villaggio dell’entroterra, che si trova in un crocevia molto importante del Sud della Francia, rispecchia, anche nel piatto, tutta la sua storia. Oltre ai locali e ai ristoranti ci sono anche molti food truck dove assaggiare un po’ di street food locale. Da non perdere, poi, il mercatino provenzale che si tiene ogni martedì mattina: parte da rue Saint-Sébastien, all’ingresso del villaggio, e si sviluppa lungo tutta la strada principale – che d’estate è completamente pedonale – fino a place des Arcades, dove si trovano frutta e verdura, specialità locali, ma anche gioielli e ogni sorta di artigianato.

Gli eventi a Biot

Oltre al già citato Biot et les Templiers che si svolge nel mese di aprile, sono tanti gli eventi legatoi alle tradizioni e all’arte del vetro di Biot. A maggio si tiene il Festival des Heures musicales giunto, nel 2025, alla 42esima edizione con concerti di musica classica all’interno dell’Eglise Sainte Marie Madeleine. A giugno, Dance in Biot che si tiene da 14 anni presso il Jardin Frédéric Mistral, la Fête de la Musique e Festival à Tous Vents. Da metà luglio a metà agosto, il borgo si anima con Les Nocturnes d’Art de Biot e diventa una galleria d’arte a cielo aperto con artisti, pittori, scultori, musicisti, performer selezionati dall’associazione dei commercianti e degli artigiani di Biot. Per questa occasione, vengono organizzate visite guidate gratuite del villaggio della durata di un’ora e mezza tutte le sere alle 18. E dal 22 al 25 agosto, si celebra la festa patronale di Saint Julien nelle strade di Biot.

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Fonte: @Ville de Biot
La Porte de Tines, uno degli accessi al borgo di Biot

Come raggiungere Biot

Il villaggio di Biot è raggiungibile con l’autostrada dall’Italia uscendo ad Antibes (la numero 44) e seguendo le indicazioni per Sophia Antipolis, e poi Biot. Si può prendere anche l’autobus numero 620 delle Lignes d’Azur in direzione Cannes-Nizza e scendere alla stazione ferroviaria di Biot o la  linea 10 dei pullman, Envibus. Se si arriva da un’altra località della Costa Azzurra o dal confine italiano di Ventimiglia, si può anche prendere il treno regionale (TER) per la stazione di Biot. D’estate è attivo un servizio di navetta gratuito tra la stazione ferroviaria di Biot e il villaggio.

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Fonte: IPA
Il centro storico di Biot