Negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre di più mete di viaggio diverse dal solito, spesso volte a intraprendere dei viaggi spirituali e culturali, che portano a riscoprire i percorsi più belli a piedi o in bicicletta, e che fanno apprezzare meglio i luoghi che vengono visitati. Spesso la scelta è di tipo eco-sostenibile: viaggi di questo tipo sono ad emissioni zero e contribuiscono a diffondere un’idea di turismo rispettoso dell’ambiente e molto più slow, ma frequentemente è la voglia di riscoprire più da vicino le bellezze storiche del nostro Belpaese a spingere verso viaggi di questo tipo.
Tra i cammini italiani più affascinanti, la Via Matildica del Volto Santo si distingue per la sua combinazione di storia, cultura e paesaggi mozzafiato. Questo itinerario di circa 285 chilometri si snoda attraverso 11 tappe principali e 3 varianti, collegando Mantova a Lucca e attraversando tre regioni: Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana.
Il percorso segue le orme di Matilde di Canossa, una delle figure più influenti del Medioevo e potente feudataria sostenitrice del papato, e culmina nella Cattedrale di San Martino a Lucca, che custodisce il celebre Volto Santo, un crocifisso ligneo di grande valore spirituale.
Via Matildica del Volto Santo: dove si trova e quali regioni attraversa
La Via Matildica del Volto Santo è un esempio lampante di itinerario che passa attraverso diverse regioni italiane, alla scoperta di paesaggi, monumenti, ville storiche o castelli, ma anche elementi naturali come cascate, boschi, fiumi e laghi. È un percorso molto celebre tra gli amanti dei viaggi spirituali e culturali di stampo storico: l’itinerario, che si snoda per ben 284 km e passa attraverso ben 11 tappe dislocate in 3 regioni italiane, ovvero Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, rappresenta un patrimonio inestimabile a livello storico e culturale.

Il nome deriva da Matilde di Canossa, una delle più importanti figure storiche del Medioevo italiano che fu anche potente feudataria e sostenitrice del papato nella lotta per le investiture, in un periodo storico in cui le donne faticavano moltissimo ad avere una voce in capitolo. Fu proprio sotto il potere di Matilde di Canossa che lo Stato Pontificio raggiunse uno dei suoi massimi periodi di espansione, mentre la duchessa/marchesa deteneva il potere dei territori di Lombardia ed Emilia Romagna oltre che della Toscana.
Tappe della Via Matildica del Volto Santo: i luoghi da visitare
La Via Matildica, chiamata anche Sentiero Matilde, è un itinerario che si snoda lungo 11 tappe, attraverso diversi luoghi decisamente interessanti da visitare perché ricchi di bellezze paesaggistiche e location storiche, tra cui alcune località italiane dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO. In particolar modo sono 3 i tratti storici percorribili tra i quali il viaggiatore può scegliere:
- la Via del Preziosissimo Sangue (che va da Mantova a Reggio Emilia, divisa in 3 tappe);
- il Cammino di San Pellegrino (da Reggio Emilia a San Pellegrino in Alpe in 5 tappe);
- la Via del Volto Santo (da San Pellegrino in Alpe a Lucca in 3 tappe).
Ogni segmento della Via Matildica del Volto Santo offre un’esperienza unica, combinando natura, storia e spiritualità. La suddivisione in tre tratti permette ai pellegrini di scegliere il percorso più adatto alle proprie esigenze e al proprio livello di preparazione.
1. Via del Preziosissimo Sangue (93 km, 3 tappe, 100 D+, 100 D-)
Questo primo tratto inizia nella città d’arte di Mantova e si snoda attraverso la pianura padana fino a Reggio Emilia. È un percorso semplice e pianeggiante, adatto a tutti, immerso nei paesaggi agricoli e fluviali del Po.
Lungo il cammino si incontrano:
- San Benedetto Po, con l’abbazia di Polirone, centro spirituale e culturale fondamentale dell’epoca matildica;
- Guastalla, con il suo elegante centro rinascimentale;
- Suggestivi paesaggi rurali che accompagnano fino a Reggio Emilia, città ricca di storia e tradizioni enogastronomiche.
2. Cammino di San Pellegrino (116 km, 5 tappe, 3.000 D+, 2.800 D-)
Questo è il segmento più impegnativo del cammino, che attraversa l’Appennino Reggiano, tra boschi, valichi e panorami spettacolari. Si parte da Reggio Emilia e si giunge fino a San Pellegrino in Alpe, toccando alcuni dei luoghi più simbolici del potere di Matilde di Canossa:
- Castello di Canossa, simbolo del suo dominio;
- Castello di Carpineti, residenza strategica durante le guerre con l’Impero;
- Suggestive località montane come Toano e Gazzano;
- L’Ospizio di San Pellegrino in Alpe, a oltre 1.500 metri, punto di accoglienza storica per i pellegrini in transito.
Il tratto richiede un buon allenamento e capacità di adattamento all’ambiente montano.
3. Via del Volto Santo (76 km, 3 tappe, 1.200 D+, 1.400 D-)
L’ultimo tratto collega l’Appennino tosco-emiliano a Lucca, attraversando la pittoresca Garfagnana e seguendo il corso del fiume Serchio. È un tratto di grande bellezza paesaggistica, punteggiato da borghi storici:
- Castiglione di Garfagnana, con le sue mura ben conservate;
- Barga, borgo ricco di cultura e arte;
- Il celebre Ponte della Maddalena (Ponte del Diavolo), a Borgo a Mozzano;
- Lucca, tappa finale del cammino, dove si trova il Volto Santo custodito nella Cattedrale di San Martino.
Questo segmento, più breve e accessibile rispetto al precedente, rappresenta il compimento spirituale dell’intero cammino.

Via Matildica: come percorrerla a piedi e in bicicletta
La Via Matildica del Volto Santo si percorre solitamente a piedi per poter visitare con calma le varie tappe e i relativi luoghi di interesse. Le 11 tappe principali hanno una lunghezza media che varia tra i 18 e i 35 Km ciascuna.
Le prime tre tappe, che attraversano la Pianura Padana da Mantova a Reggio Emilia, sono prevalentemente pianeggianti e adatte anche a camminatori meno esperti. Le tappe successive, in particolare quelle che attraversano l’Appennino Reggiano e la Garfagnana, presentano dislivelli significativi e richiedono una buona preparazione fisica.
Il percorso pedonale della Via Matildica è ben segnalato con segni rosso-bianco-rossi lungo tutto il tracciato, conformemente agli standard del Club Alpino Italiano (CAI). Sono presenti anche frecce metalliche che indicano le mete ravvicinate, quelle intermedie e quelle di tappa.
La Via Matildica in bicicletta è invece un’alternativa decisamente affascinante e, per certi versi, più veloce anche se richiede un allenamento e un’attrezzatura specifica, specie se si vuole percorrerla interamente.
Le 11 tappe dell’itinerario sono ben segnalate e il percorso fa parte del progetto Eurovelo. La Via Matildica del Volto Santo è anche la ciclovia ufficiale che collega Lombardia e Toscana. Il percorso ciclabile, in parte coincidente con quello pedonale, è stato infatti adattato per facilitare la progressione e migliorare l’esperienza dei ciclisti, evitando i tratti meno adatti alle due ruote.
È importante notare che, nei tratti che si discostano dal cammino a piedi, il percorso ciclabile non è segnalato con tabelle o frecce. Pertanto, è consigliabile utilizzare le tracce GPX disponibili per la navigazione.